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Innovare soluzioni in campo energetico. Ricerca e Sviluppo: highlights
Il mondo si trova a dovere affrontare una duplice sfida: soddisfare la crescente domanda di energia e ridurre allo stesso tempo l’impatto ambientale, inclusi i rischi legati ai cambiamenti climatici. ExxonMobil è impegnata a fare la propria parte.
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IN QUESTO ARTICOLO
Il nostro impegno per l’innovazione in campo energetico

Ricerca e sviluppo sono da sempre parte integrante del DNA della ExxonMobil.
Il nostro contributo al progresso tecnologico ha aiutato a rendere disponibile l'energia essenziale alla vita moderna, dai combustibili efficienti e a ridotto impatto ambientale che alimentano l'attuale trasporto, al gas naturale che fornisce luce e calore alle case e alle imprese.
Oggi, la ExxonMobil sta lavorando allo sviluppo della prossima generazione di soluzioni energetiche, che includono biocarburanti avanzati, cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, tecnologie per il gas naturale e nuovi processi per l’efficienza energetica. In aggiunta alle solide capacità interne, la ExxonMobil collabora con importanti aziende attive nel campo tecnologico e della ricerca, con laboratori e università, e altre parti impegnate nella ricerca d’avanguardia in campo energetico. Sono necessarie tutte le forme di energia – compresi il gas naturale e le energie rinnovabili come quella eolica e solare – e saranno richieste nuove tecnologie per raggiungere gli obiettivi mondiali di riduzione delle emissioni.
Ricerca e sviluppo sono nel nostro DNA
La ExxonMobil è alla ricerca di soluzioni economicamente sostenibili e applicabili su ampia scala per i tre principali settori di consumo energetico: trasporto, produzione elettrica e manifatturiero. Laddove possibile, in questi campi stiamo anche applicando tecnologie avanzate.

Biocarburanti avanzati



I biocarburanti avanzati potrebbero essere il carburante del domani per il trasporto a ridotte emissioni?
I biocarburanti usati oggi sono in gran parte derivati da colture agricole. La canna da zucchero e il mais sono impiegati per la produzione di etanolo, mentre il biodiesel è prodotto da oli vegetali come quello di soia. I biocarburanti derivati da alghe e biomassa cellulosica (abbondanti rifiuti vegetali come paglia di mais e fusti di grano) potrebbero però costituire una fonte rinnovabile per carburanti che non andrebbe a interferire con le forniture alimentari o di acqua dolce. Questi biocarburanti hanno il potenziale per essere prodotti su larga scala e derivano da fonti che consumano CO2.
Dalla produzione alla combustione, ecco sette motivi importanti per cui riteniamo che la risposta possa essere affermativa. Scopri perché queste fonti di energia rinnovabile sono così promettenti.
Consumano CO2
Come tutte le piante, le fonti di biomassa cellulosica consumano anidride carbonica dall’atmosfera durante la loro crescita. Anche le alghe assorbono CO2 per crescere, usando lo stesso processo di fotosintesi.
Carburanti a più basse emissioni
Valutando l’intero ciclo di vita, biocarburanti da alghe e biomassa cellulosica emettono circa la metà dei gas a effetto serra rispetto ai carburanti derivati dal petrolio.
Alto rendimento
Sulla base della tecnologia corrente, un acro (0,4 ettari) coltivato ad alghe potrebbe produrre più di 2.000 galloni (7.570 litri) di carburante, rispetto ai 650 galloni per acro dell’olio di palma e ai 50 galloni dell’olio di soia. Stiamo lavorando per rendere le alghe ancora più produttive in futuro.
Raccolti tutto l’anno
A differenza di altre materie prime, come il mais, che viene raccolto solo una volta all’anno, le alghe possono essere raccolte ripetutamente durante il corso dell’anno.
Trasformare i rifiuti in carburante
La biomassa cellulosica è ricavata da rifiuti vegetali, quali residui di colture come fusti di mais, segatura e altri scarti del legno.
Sostenibilità alimentare
Le alghe possono essere coltivate su terreni inadatti ad altri scopi, con acqua inutilizzabile per la produzione alimentare. La biomassa cellulosica può essere ottenuta da rifiuti agricoli o biomasse legnose che non hanno impatti sulla catena alimentare.
Idonei per i motori
Il carburante derivato da alghe e materiale cellulosico può essere usato nelle automobili diesel già presenti sul mercato senza necessità di modifiche sostanziali ai motori e alle infrastrutture.
Ulteriori informazioni
Tecnologia nel campo del gas naturale



Ulteriori informazioni
Cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica



Tecnologia delle celle a combustibile




Intensificazione dei processi



Come possiamo ridurre le emissioni industriali?
Il settore industriale, la cui produzione spazia dall’acciaio ai telefoni cellulari, genera circa un terzo delle emissioni globali di CO2 correlate all’energia. La ExxonMobil è attiva nella ricerca di tecnologie per l’intensificazione di processi che potrebbero ridurre significativamente le emissioni associate alla produzione manifatturiere.
La svolta tecnologica nei processi chimici
ExxonMobil e Georgia Tech hanno sviluppato una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria che potrebbe ridurre in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra associate alla produzione di materie plastiche attraverso l’utilizzo di un filtro molecolare, al posto di energia e calore, per svolgere un passaggio chiave all’interno del processo. Questa soluzione potrebbe essere 50 volte più efficiente delle attuali tecniche di separazione.

Altre tecnologie che possono ridurre le emissioni correlate al settore industriale includono:



Prodotti avanzati



Analisi del ciclo di vita



Ulteriori informazioni (in inglese)
Collaborazioni Corporate



In che modo la ExxonMobil alimenta le future scoperte in campo energetico?
Nessuna singola azienda o ente è in grado di sviluppare le innovazioni necessarie per affrontare le sfide energetiche e ambientali del mondo. Ecco perché la ExxonMobil si avvale di una vasta rete per la ricerca di nuove tecnologie in campo energetico collaborando, a livello mondiale, con università, laboratori, altre aziende e centri di innovazione.Ricerca in-house



Università e laboratori
La ExxonMobil lavora con circa 80 università nel mondo per studiare la prossima generazione di soluzioni energetiche e ambientali.
Il fulcro di queste collaborazioni è l'investimento in cinque centri per l’energia: il MIT Energy Initiative, la Princeton E-ffiliates Partnership, la Stanford Strategic Energy Alliance, l’University of Texas Institute e il Singapore Energy Center diretto dalla Nanyang Technological University e dalla National University of Singapore. La ExxonMobil ha stanziato 175 milioni di dollari per finanziare la ricerca in campo energetico in questi centri.
Nel 2019, la ExxonMobil ha costituito una partnership con il National Renewable Energy Laboratory e il National Energy Technology Laboratory, entrambi facenti capo al Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti, per ricercare e sviluppare congiuntamente sistemi e tecnologie a ridotte emissioni per il settore energetico.
Questa collaborazione senza precedenti si concentrerà sui biocarburanti di prossima generazione, sulla cattura della CO2, sulla valutazione del ciclo di vita e su altre aree promettenti.

Ulteriori informazioni (in inglese)
Oltre la ricerca e lo sviluppo: politiche e azioni
Far fronte alla doppia sfida è una questione globale che richiede la collaborazione di governi, imprese, consumatori e altri stakeholders. La ExxonMobil si è espressa in favore di un prezzo sulle emissioni di CO2 applicato al sistema economico in maniera trasversale.
La ExxonMobil è membro del Climate Leadership Council che promuove una tassa sul carbonio i cui ricavi verrebbero ridistribuiti ai cittadini americani. Nel 2018, la ExxonMobil ha aderito alla Oil and Gas Climate Initiative, un’iniziativa volontaria che rappresenta più di una dozzina fra i maggiori produttori di petrolio e gas al mondo che collaborano alla ricerca di soluzioni per mitigare i rischi dei cambiamenti climatici. La ExxonMobil continua a sostenere l’Accordo di Parigi come un importante contesto per far fronte a tali rischi.



